GREMIO DEI MACELLAI E PORTATORI

 

Il gremio dei Macellai (Mazziddaggi) di Sassari è un'antica corporazione di arti e mestieri della città sarda. Il gremio prende parte dal 2016 alla discesa dei candelieri. 

 

 

 

Storia

Già negli statuti sassaresi del 1294 viene nominata la maestranza dei Taverraggios (Macellai appunto).

Nel 1795, nel venirle proposto un calmiere dei prezzi dal parlamento sardo, l'associazione veniva già nominata come gremio. Non si sa tuttavia a quando risalga la fondazione dello stesso.

 

Culto di San Maurizio

Il culto di San Maurizio a Sassari era già praticato nel 1635 per volontà del nobile cittadino sassarese Don Giovanni Ansaldo nella chiesa di San Giacomo. Questa festa si celebrava, come la si fa ancora oggi, il 22 settembre, e vi partecipavano i Crociati (Ordine Cavalleresco dei Santi Maurizio e Lazzaro). Il culto di San Maurizio poi, per lungo tempo oltre che nella chiesa della Trinità, era praticato anche nella chiesa di San Giacomo. Di un cavaliere macellaio si ha invece notizia all'inizio del secolo XVIII a causa delle proteste del popolo contro un suo sopruso. Dai documenti e dalle immagini in possesso del gremio non si possono ricavare molte notizie utili in proposito ma si capisce dalle insegne che portava che costui doveva essere un cavaliere dell'ordine dei santi Maurizio e Lazzaro. Nell'Ottocento, sulle pagine della Nuova Sardegna si ritrova che per le solenni celebrazioni in onore di San Maurizio, la facciata della chiesa dei Trinitari (Santa Croce, come appare nel quotidiano sassarese del 1º settembre 1898) è stata adeguatamente addobbata con luminarie e festoni. Sempre nello stesso quotidiano, nel mese di settembre del successivo 1899 troviamo menzionata la festa di San Maurizio con sublime fastosità e devozione sempre nella chiesa della SS. Trinità. Con la benedizione della nuova bandiera nel 1998, i gremianti ritornarono nella chiesa di San Giacomo originaria sede dei devoti del santo per il prestare saluto della Bandiera alla cappella del Martire.

 

Organizzazione della festa

Le esigue notizie giunte sino a noi, pur frammentarie, danno uno spaccato sull'organizzazione dell'associazione e dell'organizzazione della festa patronale. Si sa che tutti i macellai associati o meno versavano 200 Lire alla settimana e che la festa come accadeva per tutti i gremi sassaresi era affidata all'peraio maggiore (Obriere). Per l'organizzazione della festa il simulacro del Santo donato dal signor Antonio Raimondo e consorte doveva essere tassativamente portato dall'Obriere in casa dei donatori e tuttora l'opera è gelosamente conservata a Sassari in una privata abitazione. Dai due registri da cui si deducono queste notizie (datati 1946 e 1979) vi sono inoltre riportati gli incarichi sociali di Obriere Maggiore, Obriere Minore e Obriere di Cappella, conformi a quelli di tutti gli altri gremi sassaresi.

 

Vicinanza col gremio dei Mercanti

Nella tesi sostenuta dal gremio dei Macellai vi è anche la parentela con il potente gremio dei Mercanti, scioltosi nel XIX secolo e del cui candeliere, di cui si sapeva dell'esistenza, non rimane traccia. La tesi riportata anche nel libro “Sassari, i gremi e i candelieri nella storia” di Carlo Antero Sanna non è inverosimile in quanto situazioni parallele si sono creati con il Gremio dei massai da cui deriva quello dei Contadini, con il Gremio dei viandanti nato da quello dei Carradori e con il Gremio dei muratori da cui derivano: Falegnami e Piccapietre.

 

Bandiera

Le bandiere del gremio (grande e piccola) sono di colore rosso. Entrambe recano l'effigie di San Maurizio.

 

Candeliere

Il candeliere dopo un recente restauro è di color crema brunita e presenta delle decorazioni in foglia d'oro. Ha preso parte alla sfilata per la prima volta nella discesa del 2016.

 

 

 

Capitello o Corona

Di forma esagonale, sono raffigurati San Bartolomeo (patrono minore del Gremio) e i martiri della legione tebea: sant'Orso, sant'Ottavio, sant'Avventore e san Solutore. Sul retro del capitello infine è rappresentata la Madonna del Rimedio.

 

 

Fusto

Reca sulla parte frontale il patrono a cavallo. Sul retro è riportato un bassorilievo con la croce trilobata, simbolo del santo.

Base

Nei quattro lati del basamento spiccano bassorilievi raffiguranti gli attrezzi del mestiere (coltello, acciaio e mannaia), avvolti da un fiocco rosso.

 

 

 

 

 

Divisa del gremio